L’architrave del ddl Zan. L’imbroglio del transumano base dell’«identità di genere»

A volte bisogno alzare la voce senza paura delle conseguenze. Nessun cittadino maturo, cattolico o no, desidera che in omosessuale venga discriminato, umiliato, emarginato. E se dovesse servire una legge ad hoc per difendere i diritti umani della persona omosessuale, ben venga. Questo non è il caso del DDL Zan, dove la lotta all’omofobia appare solo uno strumento che si sovrappone al una costituzione e a una legislazione che in Italia protegge già tutti i cittadini, non per il loro credo o il loro orientamento sessuale ma in quanto persone. Senza se e senza ma.

La cancellazione della differenza sessuale consegna al mercato un individuo perfettamente neutro, soggetto fluido, precario assoluto. Perfino nel suo corpo.

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