Info Funerali

Considerazioni generali

La morte di una persona cara rappresenta per una famiglia un momento delicato della loro vita. E’ un tempo per l’esercizio della carità cristiana, che si manifesta con la vicinanza alla famiglia, con l’affetto e la preghiera e con la sosta per un tempo opportuno, presso il feretro, nella casa del defunto e accanto ai famigliari. È il momento della veglia funebre.

È anche il tempo per sostenere i familiari nella riscoperta della fede della Chiesa. Questo è un tempo opportuno per sostenere la famiglia nel “l’attesa cristiana della risurrezione dei morti e della vita del mondo che verrà”. La fede, la speranza e la carità sono a fondamento di tutta l’esperienza del luto e della consolazione.

I funerali non sono rituali di addio. Sono un saluto al defunto in attesa della risurrezione dei morti, quando tutti i risorti in Cristo si ritroveranno tra le braccia del Padre e nella sua gloria e le anime dei risorti vivranno la loro nuova condizione di esistenza, non più segnata dalla corruttibilità ma dalla comunione di tutti in Cristo e, con Cristo nel Padre. E coloro che ci hanno lasciato durante il nostro pellegrinaggio terreno, li ritroveremo nella gloria di Dio.

Per questo motivo, chi desidera veramente rendere omaggio al defunto o restare accanto alla famiglia, riconoscerà che la Messa esequiale è il momento più importante dell’intero ciclo dei giorni fra la morte e la sepoltura del defunto.

Alla luce della fede cristiana, chi desidera pregare per il defunto eviterà di non entrare in Chiesa, durante il funerale, sostando, per tutta la durata della Messa, sui marciapiedi e davanti ai negozi accanto alla Chiesa, in attesa che il feretro esca dalla Chiesa. Questa consuetudine non rappresenta un gesto di carità cristiana.

Aggiornamenti più recenti sulle norme da osservarsi in tempo di Covid-19

Dall’inizio della Pandemia, fra indicazioni nei vari DPCM, della Conferenza dei8 Vescovi Italiani (CEI) e del nostro Vescovo, occorre tenere conto delle seguenti norme:

  • A causa dell’alto rischio di contagio e diffusione del Coronavirus denominato Sars-Cov-2, sono vietate le visite nelle case dei defunti.
  • Sono vietati i cortei funebri.
  • Occorre osservare il distanziamento di sicurezza in Chiesa e il numero massimo dei posti a disposizione (52 nella nostra Chiesa Madre, che possono legittimamente aumentare in quanto i nuclei familiari non sono obbligati all’osservanza delle distanze di sicurezza).
  • L’obbligo delle mascherine sanitarie e dell’igienizzazione delle mani all’ingresso in Chiesa.

La benedizione della salma nella casa del defunto in tempo di Covid “zona gialla”.

Dall’inizio delle prime norme anti-Covid, sono state vietate le visite nelle case dei defunti e la visita del sacerdote per la benedizione della salma. Dal momento dell’ingresso nella “zona gialla” e, in assenza di peggioramenti della situazione epidemiologica, al sacerdote è consentito di fare visita nella casa del defunto e di benedire la salma, a condizione che si rispetti la legge (il divieto delle visite nella casa del defunto). Nel caso la casa sia piena di persone, al sacerdote è vietato l’ingresso e la benedizione, per la tutela della salute non solo sua ma soprattutto della Comunità.

Per evitare, ora che siamo in “zona gialla”, che una salma non venga benedetta, si stabilisce che il parroco si metta d’accordo con la famiglia perché ad una determinata ora, vi siano in casa solo gli stretti familiari e la casa sia debitamente areata. Diversamente, dovrà rinunciare.

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INDICAZIONI ORDINARIE GENERALI (OLTRE LE NORME ANTI-COVID)

Indicazioni per come vivere l’esperienza del lutto dal sopraggiungere della morte di un congiunto fino alla sepoltura.

1. Ormai è prassi generale che, al sopraggiungere della morte di un congiunto, il primo contatto si ha con l’Agenzia di onoranze funebri e non più col parroco. Prendendo atto di questo segno dei tempi, si ricorda che l’orario del funerale sarà stabilito non dalla famiglia da sola, ma in comune accordo col parroco, in quanto vi possono essere orari in cui la Chiesa è impegnata con attività che non possono essere sospese. Se la famiglia lo desidera, l’agenzia può fare da mediazione nello stabilire giorno e ora del funerale.

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N.B.

Si fa notare che Agenzia di onoranze funebri Tripi, essendo del luogo, conosce tutte le indicazioni e le modalità di come gestire i rapporti fra famiglia e parrocchia. Anche altre agenzie di paesi confinanti con Brolo (o di paesi vicini) e che hanno svolto servizio a Brolo conoscono le varie indicazioni a riguardo. In qualche caso, con altre agenzie non locali, si sono verificati situazioni di impossibilità di raggiungere il parroco, risultando nel conseguente trasferimento del funerale in altro paese, all’insaputa del parroco stesso. Crediamo che tali situazioni si siano verificati senza volontà esplicita da parte dell’agenzia o della parte della famiglia. In ogni caso, affinché non si creino situazioni spiacevoli, si stabilisce quanto segue.

L’Agenzia che opera da fuori Brolo deve perseguire tutte le modalità per mettersi in contato col parroco, compresi messaggi di testo. Spesso il parroco è impossibilitato a rispondere il telefono per ore consecutive, in base agli impegni del momento. Il problema si pone soprattutto in certi periodi dell’anno, quando il carico di lavoro pastorale è davvero notevole, tanto più che Brolo è una cittadina con un solo prete operativo. Speriamo, quanto prima, di poter disporre di volontari di segreteria che possono essere persone di contatto qualora il parroco sia irraggiungibile. Al momento non è possibile.

L’Agenzia che viene da fuori Brolo, in nome della professionalità e della correttezza etica, qualora il parroco non sia raggiungibile per telefono, deve premurarsi di recarsi sul posto per avvisare di persona il parroco oppure può chiedere a uno dei familiari di farlo. I brolesi sanno come raggiungere il parroco, direttamente o attraverso familiari e amici.

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2. Se ci sono parenti che devono arrivare da fuori o che devono ripartire con urgenza, il parroco volentieri lo terrà in conto e farà il possibile per venire incontro alle esigenze della famiglia.

3. I funerali possono essere celebrati sia di mattina sia di pomeriggio.

4. Nel caso che la morte sia avvenuta in ospedale, il parroco è disposto a mettere a disposizione la Chiesa per accogliere il feretro del defunto con alcune ore di anticipo, a patto che questo non si sovrapponga ad attività liturgiche o di altro genere già in programma.

5. Se la famiglia lo desidera o non vi è posto in casa per accogliere il feretro, lo si può portare direttamente in Chiesa, alle condizioni di quanto detto al punto n. 4.

6. Non è concesso far sostare il feretro in Chiesa per la notte.

7. Il parroco farà visita alla casa del defunto e benedirà la salma e pregherà con i familiari. In questa occasione, se qualcuno vorrà confessarsi il parroco sarà a disposizione.

8. In genere, quando possibile, il gruppo di preghiera della parrocchia farà visita al defunto e reciterà il Santo Rosario.

9. Come avviene nelle città e nelle parrocchie più impegnative, il sacerdote aspetta il feretro in Chiesa e saluta i familiari del defunto e stabilisce con loro la data del settimo.

10. i familiari possono fare il corteo funebre verso la Chiesa e verso il cimitero, tenendo conto delle disposizioni delle autorità riguardo all’ordine pubblico.

11. Si ricorda che il momento più importante, quello in cui il sacerdote svolge la pienezza delle sue funzioni di intercessione per il defunto è la Messa esequiale. Durante il funerale è di somma importanza ascoltare la Parola di Dio proclamata e l’omelia, nella quale il celebrante ricorderà a tutti il senso stesso delle esequie cristiane, il senso della partecipazione dei fedeli al funerale e parlerà delle promesse di Gesù e della speranza nella vita eterna. Non vi è gesto più alto di questo che il sacerdote possa compiere. Si chiede, pertanto, ai familiari e parenti, nonché ai fedeli presenti di riconoscere l’assoluta priorità della proclamazione della Parola di Dio e della celebrazione dell’Eucaristia su ogni altra usanza o rituale popolare legato ai funerali.

12. Alle persone che visitano i familiari del defunto è chiesto di avere un atteggiamento interiore di massimo rispetto, di pregare in silenzio o con gli altri quando si trovano davanti al feretro e di evitare i ripetuti saluti ai familiari nonché gesti e usanze che mirano a mettersi in vista, per assicurarsi che i familiari si siano accorti che gli interessati erano presenti al funerale. Deve prevalere un atteggiamento interiore di preghiera e di rispetto verso i familiari.

13. Durante la celebrazione della Messa esequiale, è vietato distribuire bottigliette d’acqua o altri rinfreschi, come parte del servizio funebre. Nel caso in cui uno dei familiari o presenti abbia bisogno di assistenza o ha un malore, si provvederà ad aiutarla senza limitazioni con acqua o chiamando il medico se necessario.

14. Sono ammessi brevi messaggi dei nipoti o figli dei defunti, da dire prima della benedizione finale. Non sono ammessi discorsi o “comizi” elogiativi o interventi che non abbiano il carattere di breve saluto e commiato. È obbligatorio far vedere al parroco, prima della Messa, il testo del messaggio, per garantire la sua natura di commiato e che non si trasformi in un “comizio” elogiativo sul defunto.

15. Nel caso di defunti che abbiano svolto servizio pubblico o che hanno rappresentato per la comunità un importante punto di riferimento, si può concordare col parroco un breve intervento da fare, per ricordare qualche aspetto della vita del defunto che si vuole sia ricordato.

16. Sono vietati i saluti in Chiesa ai familiari del defunto.

17. Si ricorda che durante i giorni del triduo pasquale non può essere celebrata la S. Messa esequiale. La norma riguarda la Chiesa universale e non è a discrezione del parroco decidere altrimenti. Al posto della Messa sarà celebrata con dignità e con l’animazione dei canti (secondo la disponibilità del coro), la liturgia della Parola e sarà fatta la benedizione della salma prima della sepoltura.

18. In un altro giorno, che non sia quello del funerale, il parroco è disposto a recarsi al cimitero, con i familiari e benedire la tomba del defunto. In tal caso, i familiari contattino il parroco per prendere accordi a riguardo.

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