Don Luigi Maria Epicoco: «il testamento spirituale di Benedetto, uno sguardo di luce»

12/01/2023  «In poche righe traspare il cuore del suo genio teologico», afferma il sacerdote scrittore. Sul numero di Famiglia Cristiana in edicola la riflessione sull’ultimo documento del Papa emerito.

Gratitudine, importanza della famiglia e delle radici, centralità di Cristo nella vita. Secondo don Luigi Maria Epicoco queste tre caratteristiche rendono il testamento spirituale di Benedetto XVI  un dono sempre attuale. Sul numero di Famiglia Cristiana da domani in edicola, il sacerdote e scrittore riflette sui pensieri appuntati da Joseph Ratzinger in una lontana giornata d’estate, precisamente il 29 agosto 2006.

«Ci rimane una grande lezione», osserva don Epicoco: «prima o poi dobbiamo fare i conti con la morte, senza paura. Dobbiamo imparare a congedarci cercando di raccogliere ciò che di essenziale abbiamo compreso. Nelle righe scritte da Benedetto XVI c’è il cuore stesso del suo genio teologico. Innanzitutto il ricondurre tutto alla gratitudine, che ci fa rileggere la vita secondo la prospettiva di Dio, mentre il male vuole sempre che rileggiamo la nostra storia con accusa e rimpianto»

«C’è poi un altro aspetto che colpisce del suo testamento», prosegue don Luigi Maria Epicoco. «È la centralità della propria famiglia. È significativo come Joseph Ratzinger sia riuscito a cogliere in ogni singolo componente della propria famiglia quel tratto di unicità che ha lasciato traccia nella sua storia personale. E accanto a questo sguardo profondo sull’unicità di ognuno, egli aggiunge lo sguardo del contemplativo che sa vedere con occhi benedicenti anche il Creato».

Leggere tutto «con occhi di luce», termina don Epicoco: «è questo il testamento di papa Benedetto XVI. Solo un uomo immerso in Dio può farlo. Solo chi ha messo nella propria vita al centro Cristo può sintetizzare il cammino della propria esistenza, gli studi, il servizio svolto, in questa semplice e nitida professione di fede: “Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita — e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo”».Nello stesso numero da domani in edicola Famiglia Cristiana  pubblica anche un’intervista all’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, allievo del Papa emerito quando insegnava teologia.

fonte: QUI

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